REGOLA 6: NON STUDIARE L'ITALIANO
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Trascrizione:
“Benvenuti alla regola numero 6.”
“Non studiare l'italiano. Ma cosa vuol dire? Te lo dirà adesso Alberto.”
Buongiorno. Come stai? Spero tutto bene.
Oggi vediamo insieme la grande differenza tra l’imparare o acquisire l’italiano e lo studiare o memorizzare l’italiano. Capire questa differenza ti salverà dal perdere anni in attività inutili e dannose per il tuo apprendimento reale della lingua. Prima di tutto, voglio aiutarti a capire due cose: acquisire la lingua ti porterà a parlare l'italiano naturalmente senza dover pensare quando parli, perché l'italiano farà ormai parte di te. Studiare la lingua, ti porterà a bloccarti e fermarti ogni volta che proverai a parlare, perché starai traducendo nella tua testa dalla tua lingua all'italiano. E, inoltre, starai pensando a tutte le regole e tutti i vocaboli che hai memorizzato. Questo "disastro" è causato da ciò che ti hanno fatto fare e quindi non è colpa tua. È lo stesso che è successo a me dopo dieci anni di inglese a scuola e che studiavo tutto quello che mi dicevano. Dopo 10 anni, ho dovuto risolvermi da solo il problema prendendo il controllo del mio apprendimento e capendo il metodo naturale.
Vediamo ora cosa devi fare per acquisire l’italiano e cosa non devi fare per non studiare l’italiano. Acquisire vs studiare. Per partire, voglio che tu capisca questa citazione di Stephen Krashen: “L’acquisizione di una lingua non richiede l’uso estensivo e conscio di regole grammaticali e non richiede di fare esercizi noiosi.” In questa citazione trovi il segreto per acquisire una lingua. Starai pensando ora: “Ma come?”, “Come è possibile?”, “Posso imparare l'italiano senza l'uso costante di regole grammaticali e dover fare esercizi noiosi?”Hai sentito bene. È proprio così! Altrimenti, neanch'io sarei mai riuscito ad imparare più di una lingua.
Spesso sento dire da alcuni insegnanti: “Alberto, ma senza grammatica non imparerai mai una lingua bene.” Questa è una grande bugia! In realtà, è proprio concentrarsi troppo sulla grammatica che ha portato al fallimento mondiale nell'insegnare lingue alla popolazione. Ancora prima di sapere dell'esistenza della grammatica, potevi parlare la tua lingua madre capendo tutto e dicendo tutto quello che volevi. L'apprendimento diretto e conscio della grammatica è arrivato dopo, per aiutarti a perfezionare la scrittura e a darti una visione più completa della tua lingua e sei libero di studiarla, se è una tua passione, ma la grammatica è una materia strutturata e inventata da noi esseri umani e puoi arrivare a parlare benissimo l’italiano senza doverla memorizzare per ore ogni giorno. L'ho sperimentato io stesso imparando nuove lingue e inoltre ho ricevuto migliaia di feedback dal 2013, che mi hanno ormai dato la certezza assoluta di questo fatto. Quindi, fidati di me e non preoccuparti.
Un altro grande problema dell'insegnamento della grammatica e che ho scoperto grazie a Stephen Krashen, è che noi umani insegniamo la grammatica come se ci fosse un ordine: “Oggi si impara il presente indicativo”, “Domani impariamo il passato”, “Dopodomani il futuro”, “Oggi vediamo gli articoli, domani le preposizioni, dopodomani i verbi”, ecc. ecc., ma la verità è che il tuo cervello non vuole necessariamente questo ordine creato dall'uomo nell'imparare la lingua italiana. Tu, infatti, ascoltandomi ora, stai imparando tutta la lingua e non solo un pezzo alla volta. Il tuo cervello sta imparando un po' di presente, un po’ di gerundio, un po’ di preposizioni e articoli, un po’ di aggettivi e sta facendo tutto questo senza stressarti e senza voler sapere i dettagli di tutte queste componenti della lingua subito: soprattutto non stai imparando prima i verbi e poi il passato e poi gli articoli, ma il tuo cervello sta prendendo la lingua nella sua totalità e da lì unirà tutti i pezzi per aiutarti a capire ed esprimerti in italiano nel tempo.
È facendo in questo modo, acquisendo e non studiando la lingua, che arriverai a parlare e capire naturalmente l’italiano. Applica ciò che hai già fatto per imparare la tua lingua madre, ma in modo intelligente e con i vantaggi dell'essere adulto, per imparare adesso l'italiano senza altre perdite di tempo. Questo è uno degli argomenti che più mi appassionano, perché capire che questo era possibile ha completamente trasformato il mio modo di imparare le lingue e quello di imparare l'italiano per milioni di studenti.
Inoltre, mi ha fatto capire il perché anche noi italiani spesso facciamo errori di grammatica quando parliamo. Il fatto è che noi parliamo l'italiano che abbiamo sempre ascoltato durante la nostra vita e questo varia un po' di regione in regione. Dire che i modi diversi di parlare sono “sbagliati” solo perché una grammatica ufficiale scritta da alcuni uomini lo ha deciso, lo trovo molto deludente e con una visione molto ristretta e rigida di una lingua.
Ti faccio un esempio: tutta la mia vita ho sentito persone nella mia regione usare “gli” per riferirsi anche a una donna.
Ti faccio delle frasi esempio:
“Hai scritto a Laura?” “Non gli ho scritto ancora.”
“Hai parlato con Marta?” “Non gli ho parlato ancora.”
“Hai dato il regalo a Lucia?” “No, non gli ho ancora dato il regalo.”
In tutti questi esempi, invece di “gli”, ci sarebbe dovuto essere “le”, perché stiamo parlando di una donna. Il fatto è che almeno nella mia regione, per tutta la mia vita, ho sentito il 99% delle volte dire “gli” usato anche per le donne e non sto parlando di persone che parlano male l'italiano, ma anche soprattutto di professori a scuola e persone in televisione e nei film.
Quindi ora spesso mi devo correggere dopo aver parlato, solo per evitare commenti di persone che sono pronte a criticarmi su questa cosa, pensando che non so parlare in italiano. È così sbagliato usare “gli” invece di “le” nel parlato, se questo è quello che ho sentito tutta la mia vita? La risposta è sì, per queste persone ed in effetti grammaticalmente nel 2020 è scorretto, ma forse così grave non è, se è quello che sento usare nel parlato da quando sono nato nella mia regione e per il 99% del tempo.
Insomma, con me e con il mio stile di apprendimento non perderemo tempo su questi piccoli dettagli, perché ce ne sono migliaia per ogni lingua e si potrebbe discutere per sempre. Ti ho fatto questo esempio solo per aiutarti a capire che non ha senso perdere il tuo tempo su queste cose. Ti verrà semplicemente un mal di testa e poi quando proverai a parlare sarai sempre più indeciso su cosa dire e quando dirlo. Mi fermo qui perché potrei parlarti ore di questo argomento e la differenza tra acquisizione naturale e memorizzazione di regole grammaticali.
Comunque, se la tua passione ti porta anche allo scoprire questi dettagli della lingua italiana, nessuno ti vieta di farlo. Semplicemente non fa parte di come io amo imparare le lingue e non lo trovo necessario.
Ciò che voglio ricordarti, quindi, è di:
Smetterla di memorizzare liste di vocaboli, ma impara i nuovi vocaboli nel tempo grazie al contesto della lingua vera che stai ascoltando. Facendo così, imparerai le parole principali che davvero ti servono e imparerai ad usarle naturalmente.
Smetterla di stressarti per capire ogni singola regola spiegata dall’uomo, per dare sempre un senso all'italiano. Come ti ho detto, è venuta prima la lingua che la grammatica. Puoi studiare quanto vuoi l'oceano prima di nuotare, ma non cambia il fatto che per imparare a nuotare devi entrare in acqua. Magari all'inizio entrerai in una piscina dove puoi toccare il fondo, ma l'importante è entrare in contatto con l'acqua. Lo stesso è con l'italiano. Comincia subito ad ascoltare la lingua e scegli un livello che ti permetta di capire molto prima di passare a cose più difficili.
Comincia a riconnetterti alla bellezza dell’italiano, passando del tempo direttamente con la lingua e con audio e testi per te comprensibili e interessanti.
Questa è veramente la combinazione migliore per avere risultati nel minor tempo possibile. Non ti concentrerai sul memorizzare regole grammaticali, che spesso non portano altro che confusione e ti bloccano nel momento in cui vuoi parlare, perché le hai imparate consciamente invece che inconsciamente attraverso la lingua e come ho già detto, ma lo ripeto, per fermare i soliti commenti di chi ama la grammatica e la vuole proteggere: se ami la grammatica, nessuno ti vieta di studiarla direttamente a lato, ma se, come me, preferisci ascoltare il più possibile la lingua direttamente e imparare la grammatica naturalmente, come hai fatto con la tua lingua madre, allora questo approccio fa per te. Stephen Krashen spiega che con l'approccio naturale la grammatica diventa un supporto e non il centro dell'apprendimento e qui è l'enorme differenza rispetto a ciò che fanno la maggior parte degli insegnanti e metodi nelle scuole.
Inoltre, per concludere, ti ricordo che grazie all'acquisizione della lingua, se ascolti voci di italiani che parlano correttamente, come la mia, imparerai a parlare e scrivere con una grammatica fantastica. Quindi, non preoccuparti. Lo stesso ha visto Stephen Krashen dopo aver fatto vari test con i suoi studenti negli anni e lo ringrazio enormemente per le teorie e spiegazioni che ha sviluppato nei suoi libri.
Ti ricapitolo di nuovo le prime sei regole che abbiamo visto insieme:
Ascolta molto italiano;
Ripetere, ripetere, ripetere;
Usa i tuoi tempi morti;
Impara un po' ogni giorno senza stress;
Impara l'italiano mentre migliori la tua vita;
Non studiare l’italiano.