3 Regole Principali Della Grammatica Italiana
TRASCRIZIONE:
Ciao carissimo, ciao carissima.
In questo video imparerai 3 regole della grammatica italiana che ti aiuteranno a parlare e scrivere in modo corretto e naturale. Grazie a queste regole, potrai comunicare meglio in italiano, e ti sentirai più sicuro quando dovrai scrivere e leggere in questa lingua.
Come sapete, sono un fan dell'apprendimento naturale di una lingua. Quindi guarda semplicemente questo video, senza pensare di dover memorizzare quello che ti dirò. Imparando col metodo naturale, la grammatica è semplicemente una strategia che ci aiuta a velocizzare il processo di apprendimento, nel senso che il nostro cervello comincia a notare delle cose più velocemente. Ma non pensare assolutamente di dover memorizzare quello che ti dirò oggi.
Se sei pronto quindi a imparare 3 regole della lingua italiana naturalmente, allora possiamo partire. Per ogni regola ti darò tanti esempi per aiutarti a capire la regola in un contesto. Ti consiglio di prestare molta attenzione a questa lezione, perché alla fine del video avrai l'opportunità di fare un bellissimo quiz per mettere alla prova il tuo italiano in modo divertente e piacevole. Quindi partiamo.
1. LA LETTERA H
La lettera H in italiano viene usata in alcune forme del verbo avere: io ho, tu hai, lui ha, loro hanno. In questi casi, come avrai notato, la H non ha un suono, ma modifica il significato della parola, e per questo è importante scriverla. Quindi quando sto usando il verbo avere, devo scrivere la H.
Per esempio:
• Io ho un cane.
• Tu hai un’automobile.
• Lui ha una casa.
• Loro hanno due figli.
Infatti quando la O non è preceduta dalla H, è una congiunzione.
Es. Vuoi mangiare gli spaghetti o i tortellini?
Ecco, come vedete qui non c'è la H, e viene usato come congiunzione. E quando A o AI vengono scritte senza la H, sono delle preposizioni. Quindi dicendo: «Domani vado a Pisa» e «Ai ragazzi piace giocare ai videogiochi» si usano come preposizioni.
E, infine, «anno» senza la H indica il periodo di 365 giorni.
Es. L’anno prossimo mi trasferirò in Italia. Quindi l'anno, in questo senso, senza la H.
Quindi fai molta attenzione a quando usare o non usare la H in queste forme.
La lettera H si usa inoltre per dare un suono duro alla C e alla G in «che», «ghe», e in «chi» e «ghi», come accade per esempio in queste parole: maccheroni, margherita, chiave e ghiaccio. Te le ripeto lentamente: maccheroni, margherita, chiave e ghiaccio.
Quindi qui la presenza della H cambia la pronuncia di queste parole.
2. LA CONCORDANZA TRA NOME E AGGETTIVO
Una regola molto importante della lingua italiana è la concordanza tra nome e aggettivo. L'aggettivo infatti accompagna il nome, e deve concordare nel genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale) del nome. Questo è un errore che vedo fare molto spesso dai miei studenti e da molti stranieri. Vediamo quindi alcuni esempi insieme, per aiutarti ad assorbire questa regola in modo naturale.
«La maglietta rossa». Come puoi notare, il nome maglietta e l’aggettivo rossa sono entrambi femminili singolari. Quindi l'aggettivo viene concordato. Al plurale diventerebbe «le magliette rosse». Quindi cambia il nome e deve cambiare anche l'aggettivo. Vediamo un altro esempio con un nome al maschile: «lo zaino nuovo» al plurale sarebbe «gli zaini nuovi». Quindi, ricorda sempre di concordare l'aggettivo con il nome.
Prima di passare alla terza regola, vediamo adesso alcuni esempi più complessi, più difficili.
• Il mio vicino di casa ha comprato una nuova automobile, è rossa e bellissima. Io invece ho un motorino nero e vecchio.
• Paolo indossa delle scarpe blu, una camicia nera, dei pantaloni rossi e una giacca rossa.
• I genitori di Federico sono molto gentili e premurosi.
Ok ragazzi, abbiamo visto vari esempi sulla concordanza nome-aggettivo.
Come sapete, la mia filosofia sull'imparare queste cose è semplicemente ascoltare tantissimo italiano, e anche tantissimi esempi di questo tipo, perché aiuta il vostro cervello a notare queste cose quando ascoltate la lingua naturalmente. Quindi ho fatto il video di oggi perché so che molti di voi sono interessati e vi fa piacere, e quindi lo faccio volentieri.
3. IL CONGIUNTIVO
Nella lingua italiana il modo verbale che viene usato per esprimere incertezza, probabilità, soggettività, pensieri e sentimenti è il congiuntivo. So che questo modo verbale ti crea spesso dei problemi, e per questo adesso ti darò alcune indicazioni molto utili per sapere quando usarlo in modo corretto. Il congiuntivo viene solitamente usato in frasi subordinate introdotte dalla parola «che».
Es. Penso che mia mamma sia al supermercato.
Generalmente si usa il congiuntivo quando i verbi della frase principale esprimono:
1. Un’opinione, un pensiero, un’idea:
Credo che Tiziano si sia sentito male.
Pensavo che Teresa fosse già stata in Italia prima.
2. Una probabilità, un’impossibilità:
Può darsi che Barbara si sia dimenticata del nostro appuntamento.
È impossibile che tu non conosca Andrea Bocelli.
3. Esprimere un sentimento, una preoccupazione:
Sono contento che tutto sia andato secondo i piani.
Credo che Nicola si sia dimenticato di comprare la torta.
4. Esprimere una speranza, una volontà o un augurio:
Spero che l’esame non sia troppo difficile.
Mi auguro che vi troviate bene nella nuova città.
5. Una necessità:
Bisogna che ti sbrighi se non vuoi fare tardi.
Si può trovare il congiuntivo anche in frasi indipendenti, per esempio con esortazioni e inviti:
Entri pure.
Mi dica.
Si sieda pure.