Dal Latino All’Italiano: 10 Parole Che Hanno Trasformato Il Loro Significato
TRASCRIZIONE:
Ciao a tutti carissimi, bentornati in un nuovo video oggi, qualcosa di super interessante, poiché il latino sta alla base di tutto, sta alla base del mondo, sta alla base di tutte le lingue come francese, l'italiano, il portoghese, il rumeno, lo spagnolo. Insomma, è veramente qualcosa che non possiamo sottovalutare il latino. Ed è per questo che oggi facciamo qualcosa di veramente carino insieme, interessante e curioso. Scopriremo insieme 10 parole italiane che nel tempo hanno cambiato completamente il significato rispetto al latino e sono sicuro che alcune di queste vi sorprenderanno. Quindi se volete arricchire il vostro vocabolario e soprattutto imparare cose nuove, allora direi che possiamo iniziare.
1) La numero uno è VILLA. Villa. In latino, villa, (podere, fattoria, casa di campagna) indicava una casa di campagna, spesso di lusso. Con il tempo, il termine “villa" ha mantenuto un'associazione con edifici residenziali prestigiosi, ma oggi indica una casa indipendente, solitamente elegante e con un parco o un giardino che può essere situata sia in campagna sia in quartieri rinomati per il paesaggio, l'ambiente e il clima, utilizzata soprattutto nei mesi estivi o in genere nei periodi di vacanze. Ovviamente questo non vuol dire che non ci siano persone che vivono in una villa, assolutamente no, però spesso le persone comprano una villa sul mare, una villa, appunto per andare, per andarci sempre in vacanza, ma conosco persone magari che abitano in una villa nella periferia di Milano, eccetera. Quindi, ecco, non prendete come una regola che la villa debba essere al mare. Vi faccio adesso qualche esempio.
Abbiamo comprato una villa in montagna per le vacanze estive.
Quell'antica villa sul lago apparteneva a una famiglia nobile.
2) La seconda parola è “NEGOZIO”. Negozio. Deriva dal latino “negozium” e significava attività, lavoro. Da nec ozium, cioè assenza di ozio. I Romani, presi dalle normali occupazioni della giornata, non avevano tempo e disponibilità di seguire i propri studi. Era negozium, infatti, fare il militare sia in guerra che in pace, oppure occuparsi delle cose dello Stato, seguire gli affari, eccetera. Qui ci rendiamo, quindi, conto, che in italiano la parola negozio è tutt'altra cosa. Più che l'attività in sé, per noi indica il luogo dove essa si svolge. Oggi, in italiano, un negozio è quindi semplicemente un luogo dove si vendono beni.
Domani vado al negozio di scarpe a comprarne un nuovo paio.
Quel negozio di alimentari è aperto fino a tardi.
3) La terza parola è VIRTÙ. In latino “virtus”, che significa letteralmente virilità, indicava il coraggio e la forza, soprattutto in senso militare. Virtus, in latino, infatti, deriva da vir, che significa uomo, nel senso specifico di maschio e contrapposto alla donna. Con l'influenza del Cristianesimo, il significato si è ampliato fino a includere qualità morali volte a fare del bene. Nella lingua italiana, infatti, la virtù è una qualità di eccellenza morale sia per l'uomo che per la donna e il termine è riferito comunemente anche a un qualche ritratto caratteriale considerato da alcuni, positivo, quindi, ritenuto perfetto da un punto di vista morale, religioso o anche sociale, in base alla cultura di riferimento.
La pazienza è una grande virtù.
La virtù della sincerità è molto apprezzata.
4) Quarta parola di oggi è CATTIVO. Deriva dal latino “captivus”, che significava prigioniero. Con il tempo, il concetto di essere vincolati o sottomessi ha assunto un'accezione negativa, evolvendosi nel significato moderno di malvagio, oppure di scarsa qualità. Infatti, il significato odierno ha avuto origine dalla locuzione usata nel latino cristiano “captivus diaboli", ossia prigioniero del diavolo. In italiano, quindi, usiamo la parola cattivo, cattivo, come l'opposto di buono, indicando una persona malvagia, disposta al male, che si comporta in maniera disonesta, dura e scortese.
Quel bambino si comporta in modo cattivo con i suoi compagni.
Non essere cattivo con tuo fratello, cerca di capirlo.
5) Quinta parola di oggi è TESTA. Testa. In latino, testa, originariamente significava vaso di terracotta. Più tardi, la parola testa ha cominciato ad essere usata con il significato di cranio umano, forse per la sua forma. Oggi, in italiano, quindi, la testa indica il nostro cranio, il cranio quindi di una persona o di un animale, ovvero la parte superiore del corpo che contiene il cervello, ma anche il volto e gli organi sensoriali, occhi, orecchie, naso e bocca. Mi fa male la testa, forse ho bisogno di riposare. Usa la testa prima di prendere una decisione. E ok, ragazzi, non vi faccio altri esempi con la testa perché penso sia una parola che già conoscete.
Comunque, prima di continuare con la parola numero 6, ricordo anche a tutti coloro che sono nuovi o che da tempo che non le ascoltano che in descrizione trovate le sette regole di Italiano Automatico. Praticamente, attraverso la scoperta di queste regole, già starai imparando l'italiano e capirai esattamente cosa fare per far esplodere il tuo apprendimento. Perché ci sono delle cose che probabilmente ancora oggi, anche se mi segui da anni o se mi hai appena trovato a maggior ragione, importantissimo fare le regole e seguire le regole. Minicorso gratuito, preparato per voi. Perché, riascoltandole più volte, capirete cose che ho imparato nell'arco di 15 anni imparando lingue. Cose come la ripetizione, di cui parlo sempre, o cose come l'imparare senza stress, o il ruolo della grammatica, o l'approccio naturale, capito nei dettagli o l'imparare la lingua mentre imparate cose nuove. Tutte queste cose le spiego nei dettagli, nelle sette regole. Quindi mi raccomando usatele, stampatele. Il mio consiglio è di stamparle, guardare i video, seguire col video il testo, sottolineare le parole che non conoscete e riascoltarle più volte nei prossimi mesi e poi per sempre, almeno ogni mese, riascoltarle una volta perché, fidatevi di me, farà la differenza per il vostro apprendimento.
6) Detto ciò, continuiamo con la parolina numero 6 che è PECULIARE, peculiare. Dal latino, peculium significa sostanze, proprietà e indicava un piccolo patrimonio personale. Il peculium, infatti, era una concessione di beni, inizialmente denaro, poi anche schiavi e immobili, che il padrone o il padre di famiglia, il dominus, dava a un figlio o a un servo sotto la sua autorità. Nel tempo, l'idea di ciò che appartiene a qualcuno si è trasformata nell'attuale significato di particolare, caratteristico o insolito. Oggi, appunto, peculiare indica un tratto particolare, caratteristico o distintivo di qualcosa o qualcuno.
Ha un modo di vestire molto peculiare.
Questa tradizione è peculiare di alcune regioni italiane.
7) La settima parola è FAMIGLIA. In latino, famiglia indicava l'insieme dei famuli, moglie, figli, servi e schiavi del pater familia, il padre di famiglia. Pertanto, famiglia in senso stretto ed originario significava piccola comunità di persone che abitano nella stessa casa. Oggi, invece, la famiglia indica l'insieme di persone legate da vincoli di sangue, da rapporto di parentela o affinità, oppure da vincoli religiosi o legali, come il matrimonio.
La mia famiglia è composta da quattro persone: io, mia mamma, mio papà e mia sorella.
Ogni domenica pranzo con la famiglia al completo.
8) Parolina numero otto è FOLLE. Folle. Dal latino, follis indicava un sacco di cuoio, un pallone pieno d'aria da cui figuratamente si può ora capire il significato di testa vuota. Con il tempo, infatti, il termine iniziò ad essere usato metaforicamente per indicare una persona senza senno. Vuota di giudizio, stolta. Oggi, infatti, usiamo la parola folle per indicare una persona priva di senno, che agisce in modo sconsiderato, irrazionale, un malato nelle funzioni mentali, ma anche estremamente grande o intenso per quanto riguarda gli atteggiamenti e i comportamenti che ne derivano.
È una decisione folle, ma potrebbe funzionare.
Quel corridore ha una corsa folle per vincere.
9) La nona e penultima parola è STUPIDO, stupido. Dal latino, “stupitus”, che deriva dal verbo “stupere”, ossia stupire, significava stordito, meravigliato, sorpreso. Il termine “stupido” con il tempo ha assunto un'accezione negativa, passando dal senso di sorpreso a poco intelligente. Oggi viene, infatti, usato con il significato di scarsissima intelligenza. Se vogliamo descrivere una persona che è meravigliata o sorpresa, allora diremo che è una persona stupita e non stupida. Stupita, ok? Non stupida.
Non dire cose stupide, per favore.
Mi sono sentito uno stupido per non aver capito subito.
10) Concludiamo con l'ultima parola di oggi che è RAGIONE. La parola ragione deriva dal latino ratio, ossia conto, conteggio, calcolo, metodo. Con lo sviluppo della filosofia e della logica il significato si è ampliato e moltissimi filosofi e pensatori si sono dedicati allo studio di questa nozione, dando luogo a molteplici prospettive, spesso reciprocamente incompatibili, fino a includere logica, buonsenso. Fu per primo Cicerone ad usarlo per tradurre la parola logos, che però in greco assume anche l'ulteriore significato di discorso, determinandosi come la facoltà di conoscere attraverso la parola e il discorso, piuttosto che mediante l'intuizione. Nel pensiero medievale, in particolare in San Tommaso, la ragione è invece il processo di pensare e argomentare, che dipende però dalla conoscenza diretta e immediata che l'intelletto ha delle cose. Nel pensiero moderno, invece, la ragione è la capacità di riflettere, analizzare e argomentare in modo logico. È il processo attraverso cui l'individuo usa la logica e anche la razionalità per comprendere, risolvere problemi e prendere decisioni.
La ragione è una qualità fondamentale nelle discussioni.
Hai ragione, questa è la scelta migliore.