Buongiorno carissimi, siamo di nuovo qua oggi con la meravigliosa, fantastica, incredibile, eccezionale, splendida, stupenda Giulia. Wow, ok. – Cioè ma quanti aggettivi...
– Quanti complimenti. – Sì, sì, sì. – Basta. Però non siamo qua oggi per gli aggettivi, cioè sarebbe troppo banale, no? Con Giulia vogliamo trattare dei comparativi e quindi avendo l’opportunità di averla qui ho detto: «No oggi c’è Giulia, comparativi!» Quindi io sono qui semplicemente per salutarvi, per dare il benvenuto a Giu. – Stai bene, Giu? – Grazie. Bene, a parte la tosse bene. Eh sì, ha avuto questo problema di tosse Giu che è stato un po’ imprevisto ma… Sta passando, sta passando. Speriamo che passi. Ma detto ciò… allora ragazzi, io vi ricordo che avete anche oggi un quiz da poter fare importantissimo dopo aver guardato il video per testare la vostra comprensione di questo argomento se avrete capito le spiegazioni di Giulia. Approfittate della presenza di Giulia, della sua voce, delle sue spiegazioni, se siete interessati a questo argomento o eravate curiosi, ad ascoltare il video più volte. Quindi non basta una sola volta, se non è chiaro dopo un ascolto è normalissimo. Ascoltatelo pure tante volte e… vi farà notare delle cose della lingua importanti che vi permetteranno nel tempo di migliorare sempre di più il parlato combinato all’ascolto di materiali naturali generali su tanti altri argomenti. Detto ciò, lascio la parola a Giulia. – Buona fortuna. – Grazie. – In bocca al lupo. – Vediamo se la spiegazione sarà chiara. – Sarà sicuramente chiara. – Vediamo. Più chiara che chiara. – Bene, più chiara che chiara.
– Ho usato un comparativo? Sì, a posto, hai imparato. Buona fortuna.
Allora ragazzi, prima di iniziare a capire come usare i comparativi, bisogna anche sapere cosa sono i comparativi e per capire cosa sono i comparativi è buono sapere cosa sono gli aggettivi. Allora, gli aggettivi sono quelle paroline che vengono sempre legate a un nome, o meglio, a un sostantivo, e specificano qualcosa del sostantivo, una qualità per esempio. Se io dico: Laura è simpatica. Laura è bella. Bella e simpatica stanno descrivendo Laura, quindi una descrizione che si fa e una qualità di Laura e questi sono aggettivi. Ora che sappiamo che cosa sono gli aggettivi possiamo passare a capire meglio che cosa sono i comparativi. Gli aggettivi infatti possono essere di diverso tipo, tra cui, anche, comparativi. Ciò significa che indicano una comparazione, un paragone, tra due termini.
Esistono comparativi di maggioranza, di minoranza e di uguaglianza. Vediamo come si formano questi comparativi. Per formare il comparativo di maggioranza usiamo la parolina più, più l’aggettivo, più la parolina di. Vediamo un esempio:
Maria è più alta di Giovanna.
Oppure...
Paolo è più intelligente di Stefano.
La parola più esprime una qualità maggiore rispetto al secondo termine di paragone. Per formare il comparativo di minoranza di un aggettivo invece usiamo la parolina, l’avverbio, meno. Quindi diremo: meno + aggettivo + la preposizione di. Facciamo gli stessi esempi di prima trasformandoli in comparativo di minoranza.
Giovanna è meno alta di Maria.
Stefano è meno intelligente di Paolo.
Per quanto riguarda i comparativi di uguaglianza invece, l’aggettivo è preceduto dalla parola tanto o da così ed è seguito da come o quanto. Esprime una qualità o una caratteristica uguale a qualcuno o qualcosa. Ricordatevi che gli avverbi tanto e così non sono obbligatori e quindi possono essere tralasciati nella frase. Mentre come e quanto dopo l’aggettivo sono obbligatori, bisogna sempre scriverli o dirli. Quindi la formazione di comparativo di uguaglianza sarebbe questa. Tanto o così + aggettivo + come o quanto. Ad esempio:
Marta è tanto simpatica quanto Elena.
Questo vuol dire che entrambe sono simpatiche allo stesso livello.
Lorenzo è così bello come Luca.
Questo vuol dire che entrambi Luca e Lorenzo sono belli allo stesso livello. È importante sapere una cosa con questi comparativi. È una regoletta molto semplice. Quando stiamo paragonando dei sostantivi, per esempio possiamo avere dei nomi di persona oppure dei pronomi come per esempio me e te, allora in questi casi usiamo la preposizione di per fare il paragone. Per esempio:
Elena è più alta di Andrea.
Elena e Andrea sono sostantivi, sono dei nomi e sono le due persone che vengono comparate.
Giovanni è meno intelligente di Marco.
Giovanni e Marco sono dei sostantivi sono dei nomi e per questo usiamo di. Quando invece paragoniamo altre cose che non sono sostantivi quindi dei verbi, degli aggettivi, o ci sono delle preposizioni per esempio, allora non usiamo il di ma usiamo che.
Ad Alessia piace più leggere che parlare.
Parlare è un verbo, quindi non possiamo usare di, dobbiamo usare che.
Mattia è più simpatico che intelligente.
Intelligente è un aggettivo quindi non possiamo usare di, non è un sostantivo e dobbiamo usare che.
Ragazzi, purtroppo come sempre nella grammatica ci sono anche delle eccezioni. Questa che abbiamo spiegato è la regola principale ma poi si possono trovare delle frasi dove il che precede un sostantivo quando si fa un paragone. Quindi è un po’ il contrario della regola che abbiamo detto, ma è un’eccezione. E questa eccezione succede quando parliamo di quantità . Quindi in queste frasi non viene espressa una qualità di una persona, come abbiamo visto prima… intelligente, simpatico… ma viene espressa una quantità . Vediamo degli esempi per capire meglio.
Leggo più libri che giornali.
Quindi qui stiamo parlando di una quantità . Leggo una quantità maggiore di libri che di giornali e per questo motivo stiamo usando il che.
Chiara ha più vestiti che scarpe.
Anche qui stiamo parlando di una quantità . Ha una quantità maggiore di vestiti e meno quantità di scarpe. Non stiamo parlando di qualità , non stiamo dicendo bello o brutto, ma è una quantità .
Ecco ragazzi, allora… io sono qui per ringraziare prima di tutto Giulia – e secondo per...