Albi: Buongiorno carissimi e bentornati in un nuovo video del lunedì con Alberto e la mogliettina di Alberto, Isa.
Isa: Ciao ragazzi.
Albi: Ciao. Oggi è un argomento diverso dal solito. Di solito sono argomenti positivi, ecc., ma oggi uno abbastanza negativo e stressante ma che vogliamo condividere con voi. Vi racconteremo due episodi stressanti che vi faranno capire perché odiamo l'Italia in queste situazioni e quando succedono queste cose. La odiamo tantissimo. Quindi iniziamo ora a raccontarvi.
Isa: Allora, quella che racconterò io è un'esperienza mia perché essendo straniera ho a che fare con gli uffici pubblici: la questura, la posta, ecc. e quindi tipo non so magari devo portare un documento in questura o in un altro posto. Arrivo lì col documento e mi dicono: "Guarda che questo documento non va bene. Devi farne un altro che è questo e non so dove devi andare per farlo però abbiamo bisogno di questo documento." E io: "okay". Loro non mi danno tante informazioni. Sono così. Dicono: "Non so. Il documento è questo. Vedi tu dove puoi trovarlo e dove puoi farlo." Okay. Noi andiamo, facciamo una ricerca. Parliamo con altre persone e ci danno, diciamo, il posto dove puoi fare questo documento, no? Arriviamo lì nel posto "Sì, salve, buongiorno. Vorrei fare questo documento qua che mi serve." Bla bla bla. Loro mi dicono…ci è già successo tante volte…ci guardano.
Albi: Dicono: "Ma cosa?"
Isa: "Che documento è?"
Albi: "Noi non ne sappiamo nulla."
Isa: "Non è con noi questo documento."
Albi: “Non lo so, non lo so.”
Isa: "Ah no? Non è qua da voi?" "No." "Allora dove possiamo andare per farlo?" "Eh, non lo so. Non so, vedi tu. Cerca su Internet. Noi non lo sappiamo." Tante volte. Non una, non due. Tante tante volte e quindi fanno così. Non sanno neanche loro le informazioni giuste.
Albi: Ecco, non generalizziamo però quello che abbiamo vissuto noi 7 volte su 10 è stato così.
Isa: Le nostre esperienze. Sì, poi, va be', dipende da dove sei, dalla persona che trovi però questa è la nostra esperienza. Quindi tante volte la burocrazia non si capisce niente, nessuno ti dà le informazioni giuste e tu devi continuare a riprovare con un documento e andare a Milano al consolato brasiliano. Un casino, quindi questa è un po' una rottura diciamo. Quello che racconterà Albi invece è stato un episodio che ci è successo in autostrada e ve lo racconterà lui.
Albi: Allora, ragazzi. In Italia tu quando entri in autostrada come in varie parti del mondo, se non hai una cosa chiamata Telepass, che è praticamente un oggetto che metti nella tua macchina e paghi annualmente, in quel caso non devi prendere il biglietto col Telepass.
Isa: Quando vai al pedaggio, passi dal pedaggio con la macchina se hai il Telepass.
Albi: Esatto.
Isa: Il portone si apre. Non so. Puoi andare perché dopo arriverà a casa tua direttamente il conto da pagare.
Albi: Non a casa tua, ma sulla scheda che è connessa, ma insomma... insomma, io non ho il Telepass. Questo Telepass. Il Telepass è comodo e molti di voi che sono in Italia sanno di cosa sto parlando, ma per chi non ha il Telepass praticamente arrivi al pedaggio in autostrada e schiacci e ti deve uscire un biglietto e quando entri in autostrada poi questo biglietto ti servirà per uscire dall'autostrada. Lo metti di nuovo, ti dice quanto devi pagare in base alla tratta che hai percorso. Quindi è molto importante questo biglietto. Senza questo biglietto, non puoi entrare in autostrada. L'altra opzione è il Telepass.
Isa: Non puoi uscire.
Albi: Non puoi, diciamo, uscire dall'autostrada.
Isa: Devi avere il biglietto per pagare. Devi pagare il percorso che hai fatto.
Albi: Sì. Quindi, perché ti sto dicendo questo? Perché è successa una cosa che mi ha stressato altamente e Isa lo sa perché io amo fare le cose giuste, nel senso che io voglio pagare le cose giuste. Io voglio fare tutto giusto, quindi questa cosa mi ha particolarmente stressato quel giorno. In pratica, eravamo andati a trovare la famiglia di Isa a Modena ed eravamo... allora, ve la dico in breve. Stavo tornando a casa da Modena a Brescia nella strada normale. Ero entrato in autostrada, normalmente, con il biglietto e a posto, solo che a metà strada c'era un segnale: "Strada bloccata". "Esci da qui" perché era bloccata quella strada. Quindi siamo dovuti uscire dall'autostrada per lavori.
Isa: E fare un'altra strada.
Albi: Per lavori e abbiamo dovuto fare un'altra strada. Quindi sono uscito con il biglietto che ho preso. Ho pagato e siamo usciti. Ho messo su il navigatore per ritornare in autostrada dopo i lavori. Quindi, il navigatore mi porta per rientrare in autostrada. Solo che in questo posto per rientrare in autostrada il posto dove devi cliccare per far andare il biglietto non andava. Non andava, quindi abbiamo provato tante volte a cliccare e non usciva il biglietto. Non usciva. Non c'era modo di farlo uscire.
Isa: Non sappiamo se si era rotto il coso. Non so la macchina oppure se non c'era più la carta. Non lo sappiamo, ma schiacciavamo e non usciva il biglietto ed era notte, vero?
Albi: Era notte. Erano le 11 e mezza, 11 di notte e davanti a noi c'era un camionista anche che abbiamo visto che cliccava ed era bloccato. Abbiamo visto che dopo un po’ il camionista ha fatto la retro ed è passato lo stesso e sono arrivato al punto che toccava a me quindi appunto quel momento dove ho capito che non andava il biglietto. Arrivo io lì e passa un signore lì con la pettorina gialla. Pensavamo fosse delle autostrade e gli abbiamo detto: "Ehi, scusa, scusa. Non va il biglietto." E lui neanche si è fermato. Era tipo a metà strada tra noi e lì. Non so cosa stava facendo. Ma insomma.
Isa: Lavorava lì.
Albi: Stava lavorando lì e ci ha detto: "No, non posso. Sono da solo." Ci ha urlato, in modo maleducato. "No, non posso. Sono da solo." Neanche ci ha ascoltato insomma, quindi l'unico che c'era e che ho visto era lui e niente, ci ha lasciato lì così che non andava il biglietto. Cosa succede? Io sono una persona che quando qualcuno dietro di me tipo in macchina, io mi stresso perché non voglio fare aspettare la persona dietro di me. Quindi sto pensando alle persone dietro di me e dico: "Cavolo, se io fossi dietro!"
Isa: È uno stress, giuro.
Albi: Sì, tipo mi dà fastidio far aspettare le persone.
Isa: Sì, quello okay, è giusto, però...
Albi: E mi stresso in un modo...
Isa: Però lui, cioè la persona che ti sta dietro non può aspettare neanche un minuto.
Albi: Se comincio ad aspettare un minuto, mi stresso altamente.
Isa: Quando c'è il pedaggio, tipo dobbiamo passare dal pedaggio, lui tipo 10km prima mi dice già: "Prendi le monete e separa già i soldi così” e io devo farlo perché se no lui si stressa e il suo cuore esce dalla bocca, se no non sta tranquillo. Quando arriva, io sto contando le monete. Lui le prende tutte e le butta nella macchinetta. Cioè è uno stress e quindi era già tutto teso lì perché c'era una macchina dietro ed era lì ad aspettare e il tipo che c'era lì a lavorare non ci ha neanche cagato.
Albi: Non ci ha cagato, insomma, non ti ho mai vista così interessata a parlare come adesso. Comunque...comunque…
Isa: Ne approfitto di queste occasioni per farti notare...
Albi: Sì sì sì, è la verità allora. Siamo a fuoco lì? E quindi cosa succede? Io già mi stresso di mio perché non mi piace far aspettare chi è dietro. Voglio essere veloce, insomma problema mio. Okay, è così però non è quello il punto. Il punto è che è arrivata una macchina, è arrivata la seconda, è arrivata la terza quindi ero praticamente incastrato lì, con due o tre macchine che stavano arrivando dietro ad aspettare e il biglietto che non usciva e la persona che lavora lì magari non lavora lì, ma era lì a lavorare per le autostrade o non so che.
Isa: Era l'unica persona che c'era. Non c'era più nessuno. Lui aveva il vestito per quello lì...
Albi: Giallo, la pettorina gialla, comunque...
Isa: Sono delle persone che lavorano quindi poteva darci un'informazione, non so. Chiama questo numero oppure andate non so dove.
Albi: Sì, oppure... insomma, qualcosa. Fatto sta che premo anche il pulsante per gli aiuti e non andava nulla. Non andava né l'aiuto dell'autostrada né il pulsante del biglietto e né il tipo che era lì mi aiutava, quindi c'era poco da fare. Tornare indietro non potevo perché c'erano tre macchine e c'era tanto così di spazio per passare a destra. Quindi ho detto: "È passato il camion. Ne è passata un'altra." Un'altra signora anche aveva lo stesso problema e ho detto: "Passo anch'io, entro." Entro in autostrada ed esco subito così che spiego il problema e mi daranno un biglietto con cui posso continuare il mio viaggio subito. Quindi ho detto: "Va bene, allora dai, entro.". Entro in autostrada senza biglietto e già lì panico. Ho detto a Isa: "Vedrai che qua in Italia non si risolve facilmente questa cosa." perché lo so che non ti ascoltano, non ti credono e non gliene frega niente. Mi sta venendo la rabbia adesso.
Isa: Aspetta, fammi raccontare. Perché lui... lui era lì e il biglietto non usciva e si è preso dal momento. Era così teso che è andato avanti con la macchina. Dopo tipo 5 secondi che è passato senza biglietto lui si è reso conto della situazione. Si era reso conto della situazione e mi fa: "Non ho preso il biglietto. Non ci credo. Non abbiamo il biglietto.”. "Mamma mia, che facciamo adesso? No, non ci credo. Adesso siamo fo-", perché in Italia nessuno ci crederà. Tutto quello che ha detto quindi era in panico.
Albi: Ero nel panico totale. Io stavo già pensando alla mia vita in prigione in Italia. Le ho detto: "Isa, guarda, è stato bello che ci siamo sposati prima di questo perché..."
Isa: Sappi che ti amo.
Albi: Ti amo tantissimo. Ti ho voluto tanto bene però è la fine. Io, persona onesta, ho detto: non è che faccio tutto il viaggio poi arrivo alla fine e spiego. No. Subito, prima uscita. Esco, per poi rientrare con il biglietto. Quindi subito alla prima uscita, dopo due minuti di macchina, esco all'uscita e mi fermo al casello. Il casello è dove appunto si esce dall'autostrada e schiaccio.
Isa: Aspetta che vado a controllare il riso. Tu continua.
Albi: Continuo? Isa è andata a controllare il riso. E niente, quindi sono uscito subito a questo pedaggio cioè a questo casello per spiegare la situazione all'emergenza e chiedere aiuto, chiedere un biglietto. Quindi, schiaccio e quello che ho detto a Isa si è avverato. Schiaccio e chiedo: "Salve signora. Guardi, a noi ci è successa una cosa. Siamo entrati nel casello ovvero all'entrata precedente a questa. Non so come si chiama quella entrata, ma era proprio quella prima di questa. Schiacciavamo, non ci usciva un biglietto e nessuno ci ha risposto per l'emergenza e il signore che era lì non ci ha cagato. Non ci ha cagato. Non ci ha risposto, non ci ha neanche ascoltato. E lei fa: "Come? Cosa? Cosa sta dicendo lei? Non ha il biglietto? In quale entrata lei è entrato? Come si chiama l'entrata dove è entrato?" E io ho detto: "Non lo so, signora perché come ho detto sono entrato un'entrata fa. Non andava il biglietto, quindi non so il nome dell'entrata. È un'entrata fa. Due km fa, tre km fa.". E lei ha risposto così, c'era lì Isa. "Ah non è un problema mio. Non lo so, non è un problema nostro. Qua siamo già in un'altra tratta. Siamo già un'altra autostrada. Quella di prima dev'essere un'altra tratta. Non c'entra niente con noi. Non è affare nostro.". Ho sputato anch'io. "Non è affare nostro." E tipo io ho guardato Isa e ho detto: "No..."
Isa: No... non ci credevamo.
Albi: Ho detto: "No, no. Questa cosa in Italia non è possibile.". Mi fanno arrabbiare.
Isa: "Non è un problema mio perché io non so che tratta sia. Devi saperlo tu. Non sai il nome? Che nome era? Perché non è più con noi quella lì". Cioè non...
Alberto: E io le ho detto e Isa è testimone lì così, proprio le ho detto: "Okay, se non è un problema suo mi dica quanto devo pagare ora e le pago subito con la carta o con il cash. In contanti, subito le pago. Mi dica quanto devo pagare e mi dia un biglietto nuovo così che io possa proseguire e tornare a casa.". E lei fa: "No no no no. Non funziona così. Non è un problema nostro. Io non so cosa ha fatto lei. Quello che succede adesso è che io le mando un foglio così stampato adesso che uscirà da questa macchinetta e lei poi deve pagare tutta la tratta dei 500 km oppure se vuole risolvere il problema deve chiamare questo numero che vedrà scritto e spiega tutta la situazione. E io ho detto: "No, cacchio." Ho detto: "No, non è possibile."
Isa: Da dove inizi a spiegare se non sapevamo nemmeno dove eravamo? Perché non c'era il nome, niente. Poi era una strada che non avevamo mai fatto prima. La signora che non ci ha dato neanche un'informazione.
Albi: E quindi insomma, è uscito questo foglio e io le ho risposto così alla signora. "Senta, se non è un problema suo di chi è il problema? Non è lei che lavora per le autostrade? Io le sto dicendo che sono entrato all'entrata prima di questa. Non può darmi qualche informazione?" "Ah no no. Io non so nulla.". Okay, la persona che è lì a lavorare per le emergenze non sa nulla. Ottimo, perfetto. Ho detto a Isa così: "Prendiamo questa. Vedrai che dovrò pagare l'intera multa. Vedrai", le ho detto. E niente, mi dà questo foglio dove c'era scritto che avremmo dovuto pagare l'intera tratta di 90€, 90€ invece di quello che sarebbe 5€. No, quello che era tipo 2 euro, 1 euro per uscire. Era un euro. La tratta che ho fatto per uscire era 50 centesimi, tipo perché era un'entrata e un'uscita. Insomma, mi ha dato questo di 90€ e in più quindi sono dovuto rientrare. Sono uscito e rientrato con un nuovo biglietto. Sono arrivato a casa e ho pagato altri 9€ per il viaggio e poi niente, avevo questo foglio da chiamare il giorno dopo perché era notte. Mi sveglio la mattina e dico a Isa: "Guarda, vedrai.". Sono stato tutta la notte a pensare non tanto per i soldi, ma per la rabbia perché sono tante cose così in Italia che sono incasinate e stupide per colpa loro, poi paghi tu.
Isa: No, perché nessuno ti aiuta.
Albi: Nessuno ti aiuta.
Isa: Non ti danno le informazioni. Ci aveva anche detto che dovevamo tipo andare in un ufficio.
Albi: In un ufficio in autostrada. Ma era notte, quindi...
Isa: Che era chiuso e che non apriva l'altro giorno, tipo un casino.
Albi: Un casino insomma. Era anche il weekend, quindi dovevo andare i giorni dopo. Sapete come sono le multe. Ti mettono i quindici giorni. Se non paghi entro quindici giorni, poi triplica, quadruplica e fanno così in Italia. E niente. La mattina dopo ho detto a Isa... perché c'era un'ora e ho detto: “Mi sveglio la mattina appena apre l'ufficio per risolvere questa cosa e me la tolgo dai pensieri” proprio per un principio morale, no? Perché so che non ho fatto nulla di sbagliato. La loro macchina non andava. La loro persona non mi ha aiutato e anche dopo un'altra persona non mi ha aiutato e devo pagarmi pure la multa. E ho detto, niente... mi sveglio, chiamo il numero e lì è successa un'altra cosa. Bellissimo. Ho chiamato il numero e per tipo 10 volte non rispondeva nessuno. Tipo, mi rimandava occupato poi finalmente riesco a prendere la persona e mi dice: "Salve." "Buongiorno" e le spiego tutta la situazione. Ieri sera siamo entrati in un casello di questo posto. Non sappiamo esattamente il nome, ma era un'entrata prima di quella che c'è su questo foglio e intanto, nel frattempo, quella mattina, quella notte che stavo cercando su Google il nome di quella entrata. È che è molto difficile perché devi seguire tutto il percorso delle autostrade. Insomma, non l'ho trovato il nome esatto in quella notte. Quindi le ho detto che era l'entrata prima e lei mi fa: "Okay. Sì, tranquillo. Lei deve solo chiamare questo posto", mandandomi un altro numero. "Le passo questo reparto delle autostrade. Lei spiega questa cosa ed è okay.". Ho detto: "Okay, grazie. Mi può passare?". Mi passa o tenta di passarmi e sento... e così per mezz'ora aspetto e poi dopo mezz'ora praticamente dico…mi è saltata dopo mezz'ora. È saltata, quindi richiamo e le dico: "Guardi, dove mi ha passato di parlare, per mezz'ora non mi ha risposto nessuno. Mi dava lista d'attesa." E quindi ha detto: "Mi scusi, mi scusi. La ripasso." Mi ripassa. Passa un'altra mezz'ora. Niente da fare e si avvicinava l'ora di pranzo. All'ora di pranzo loro chiudono. Quindi ho detto: "Okay, okay. Stai calmo, Alberto. La vita è bella." Quindi arriva l'ora di pranzo e ho detto a Isa: "Faccio l'ultimo tentativo dopo pranzo. Se non mi fanno parlare con nessuno io pago la multa perché il mio tempo vale di più delle otto ore che dovrò perdere ancora e del pensiero e lo stress per risolvere questa cosa che che se anche avessi parlato con quella persona non penso che me l'avrebbero resa facile. “Ah, scusa. Sì, sì. Tranquillo.” Non è che te la rendono facile. Quindi niente.
Isa: Ti avrebbe chiesto non so, uno scontrino.
Albi: Uno scontrino del percorso o qualcosa che provasse che quello che è successo era vero. Comunque, ce l'hanno. Dalla telecamera sopra al pedaggio, possono vedere che schiacciavo il bottone 10 volte però non sapendo io il nome di quel posto... insomma, neanche iniziamo questo discorso.
Isa: Avete già capito.
Albi: Avete già capito, comunque aspetto le tre e richiamo. Mi risponde la stessa signora e le dico: "Guardi che non sono riuscito ancora a parlare.". "Ah, devono essere occupati.". Mi gira di nuovo e niente. Ancora due ore di musica e nessuno che risponde.
Isa: Siamo stati lì ad aspettare perché riaprivano le chiamate tipo alle 3, alle 15. Noi alle 14:59 eravamo lì ad aspettare.
Albi: Sì, i primi la mattina e i primi nel pomeriggio.
Isa: Sicuro. Quindi sono arrivate le 3 "Vai, chiamiamo!". Siamo stati i primi. Quello di sicuro, sicuramente, però erano occupati. Nessuno ci ha risposto.
Albi: Nessuno, nessuno. Quindi in otto ore nessuno per risolvere il mio problema mi ha dato l'opportunità nemmeno di parlare e uno potrebbe stare lì a provarci per 3, 4, 5 giorni. Io sinceramente ho cose migliori da fare con il mio tempo, come creare risorse belle per voi, imparare cose nuove, ecc.
Isa: Ma ti pare che quel numero lì era occupato così?
Albi: Sempre. No, non era occupato. Non c'era nessuno a rispondere perché non può essere che ho provato per 6 ore, 8 ore e non c'era una volta dove mi poteva parlare un secondo qualcuno.
Isa: Proprio in quel giorno lì.
Albi: Tutti in quel giorno avevano problemi.
Isa: Tutti dall'Italia, tutti gli italiani, hanno avuto lo stesso problema e hanno chiamato.
Albi: Quelli lì che stavo chiamando erano delle persone proprio per quella tratta. Non è che era tutto il sistema autostradale italiano. Erano persone che stanno lì a lavorare solo per questa tratta di autostrada quindi niente. Il discorso è che alla fine abbiamo pagato 90E più 10 della tratta, più il tempo perso per una cosa che era colpa loro. Quindi, perché volevo raccontarvi questa storia? Perché appunto l'Italia ha vari aspetti di questo tipo che succedono specialmente quando si ha a che fare con gli uffici pubblici o enti pubblici grandi. Ti fanno aspettare tantissimo. Ti creano problemi che creano loro e poi non puoi risolvere con loro.
Isa: Perché loro non ne sanno nulla.
Albi: Perché loro, la risposta è: "Io non ne so nulla.". Scusami, ma se il problema l'hai creato tu e non ne sai nulla tu, almeno dimmi con chi parlare. Ti dicono con chi parlare però poi non puoi parlare e quindi questa è la cosa che fa arrabbiare. Quindi, sono sempre molto positivo. Questo era un avvenimento che volevamo condividere con voi affinché stiate attenti in Italia per queste cose ed evitare al massimo di mettervi in situazioni dove dovete avere a che fare molto con enti pubblici in generale. Non voglio generalizzare, ma in generale quello che ho sperimentato su me stesso è così. Lentezza. Maleducazione. Tanta burocrazia senza poi venirne a capo. "Venirne a capo" vuol dire risolvere il problema. Non è sempre così, non è dappertutto così. Ovvio. Tante volte è così.
Isa: Quindi un consiglio e una storiella, un'esperienza personale nostra…
Albi: Divertentissima.
Isa: Divertentissima!
Albi: Specialmente Isa si è divertita a vedermi stressato nel panico. Lei lì tranquilla.
Isa: No, in questi momenti non posso stressarmi anch'io quindi sto lì a dirgli: "Mò, tranquillo. Non succederà niente.".
Albi: "Povero, povero il mio mò.".
Isa: Sì.
Albi: Guardate. Però, ecco. Quindi, ragazzi, grazie per aver visto questo video. Fateci sapere se avete avuto esperienze burocraticamente rotture di palle in Italia qui nei commenti. Sarei felice di leggere le vostre esperienze stressanti e in futuro se vi è piaciuta questa storia ne racconteremo altre perché ce ne sono tante. Per finire, ragazzi, vi anticipo che è in arrivo qualcosa di molto speciale a gennaio. Ancora non vi diciamo cosa, ma è qualcosa che stiamo aspettando di creare dal 2013 praticamente. Volevamo aspettare il momento giusto per fare tutto bene e sarà un viaggio. Sarà un viaggio quindi questa è l'unica cosa che posso dirti. Sarà un viaggio che cominceremo insieme. Un viaggio che ti aiuterà tantissimo col tuo italiano e non solo.
Isa: Quindi preparatevi perché a gennaio...
Albi: Che prima vi sveleremo verso metà dicembre...
Isa: Novità, novità, novità!
Albi: Esatto. No, è qualcosa di... non vediamo l'ora di dirvi cosa, ma vi aiuterà tantissimo. Tanto, tanto, tanto e sarà spettacolare, bellissimo, nuovo. Saluta Bettina. Stava facendo allora... c'era Bettina. Bettina quando registro, sempre è il suo momento migliore perché si sdraia, si lancia sui divani. Si rotola per terra.
Isa: Si gratta.
Albi: Si siede sul pavimento e poi si spaventa, come se qualcuno le ha toccato le chiappe, ma non è. In realtà è lei che tocca il pavimento. È molto strano questo cane, ma simpaticissimo. Eh, Bettina? Quindi, ragazzi. Preparatevi. Qualcosa di fantastico è in arrivo. Intanto, niente. Ci vediamo presto. Un bacione.