I Pronomi Relativi: differenza tra CHE e CUI


TRASCRIZIONE:

Buongiorno a tutti carissimi, sono qua con la mitica, fantastica, grande Giulia, la nostra esperta… di grammatica, ok. La nostra grande esperta non solo di grammatica ma di lingue e di tutto ciò che è importante nella vita. – Giusto Giu? – Sì, sì.

Ragazzi oggi vedremo insieme… che cosa? Oggi vediamo insieme i pronomi relativi che e cui. Esatto, quindi la differenza tra che e cui ci è stata molto richiesta, quindi come sempre le vostre richieste saranno esaudite. Quindi saranno… – Un sinonimo di esaudite? – Soddisfatte. – Soddisfatte, sì. – Dai. Quindi saranno soddisfatte e oggi siamo qui per quello, quindi… io sono qui semplicemente per dare il benvenuto a Giu e per ricordarvi del quiz che avrete a disposizione in descrizione per testare le vostre conoscenze dopo aver guardato il video. Quindi il mio consiglio prima di lasciare la parola a Giu è di guardare il video con calma, non stressatevi se non capite tutto subito. Quindi potete guardarlo anche più volte e poi provate a fare il quiz che trovate in descrizione per vedere se avete capito appunto le differenze o come usarli ed è un modo per testare brevemente la vostra conoscenza, ok? Quindi do la parola a Giulia, – buona fortuna, in bocca al lupo… – Perfetto. – Bene, partiamo. – e puoi partire.

Allora ragazzi, come detto all’inizio del video, prima di conoscere la differenza tra che e cui, dobbiamo anche capire cosa sono i pronomi relativi. Quindi iniziamo con una breve spiegazione sui pronomi relativi. Allora ragazzi… i pronomi relativi, in quanto pronomi appunto, sostituiscono qualcosa detto precedentemente nella frase. Possono sostituire una persona, un animale, una cosa, un luogo. E questi appunto sono i pronomi. Questi pronomi servono per collegare due frasi senza che la parola detta prima si ripeta. 

In italiano ci sono quattro tipi di pronomi relativi, che sono che, cui, il quale, con le sue diverse forme del plurale o del singolare, maschile e femminile e il chi. In questo video però, come abbiamo detto prima, ci soffermiamo su che e cui. I pronomi relativi che e cui sono invariabili in italiano, cioè questo vuol dire che non cambiano mai, rimangono così, al maschile, femminile, plurale e singolare. Non ci sono altre forme. 

CHE

Il pronome relativo CHE viene usato per sostituire un soggetto o un oggetto nella frase senza che venga ripetuto una seconda volta. Facciamo degli esempi in cui il che sostituisce il soggetto della frase. Per esempio…

  • La ragazza che parla si chiama Noemi. 

Il che in questo caso sostituisce la ragazza. Se non ci fosse il che la frase sarebbe così:

  • La ragazza parla. La ragazza si chiama Noemi. 

Quindi è una frase poco naturale in italiano e non ripetiamo normalmente così tanto il soggetto due volte, quindi preferiamo sostituirlo con il che.

Un’altra frase esempio.

  • Il signore che lavora in quel negozio è gentile.

Se non ci fosse il che diremmo:

  • Il signore lavora in quel negozio. Il signore è gentile. 

Anche qui, non suona molto naturale in italiano. Quindi il che sostituisce il signore e anche in questo caso è un pronome relativo che utilizziamo per sostituire il soggetto.

Vediamo adesso degli esempi in cui il che sostituisce un complemento oggetto. 

  • Il libro che sto leggendo è molto interessante. 

In questo caso il che sostituisce il libro, che non è soggetto. Il soggetto della frase è io, io leggo il libro. Il libro è un oggetto e viene sostituito dal che.

Un altro esempio:

  • Il cane che ho accarezzato ieri si chiama Teddy. 

Anche in questo caso il che sostituisce l’oggetto, che è il cane. Il cane non è il soggetto, perché il soggetto, la persona che fa l’azione sono io, io accarezzo il cane. Quindi anche in questo caso il che sostituisce l’oggetto.

Passiamo adesso al pronome relativo cui. 

CUI 

Questo pronome è differente dal che, perché sostituisce un complemento indiretto. E cosa sono i complementi indiretti? Sono quelle parti di frasi che vengono introdotte da una preposizione, per questo davanti al cui troviamo sempre una preposizione. A cui, in cui, per cui. Vediamo degli esempi simili agli esempi anteriori in cui però, in cui però, troviamo il cui.

  • La ragazza con cui parlo si chiama Noemi. 

In questo caso Noemi è un complemento indiretto, perché diciamo: «La ragazza con cui io parlo» io è il soggetto e Noemi è un complemento indiretto. Per questo dobbiamo utilizzare il cui insieme alla preposizione.

  • Il libro di cui ti ho parlato è molto interessante. 

Anche in questo caso il libro non è un soggetto e non è un complemento diretto, è indiretto. In questo caso cui è messo insieme alla preposizione di perché diciamo: «parlare di qualcosa». Non possiamo usare il che in questo caso. 

Quindi ragazzi… abbiamo finito un po’ con la differenza tra che e cui. È un tema che non è facile, è complicato capire la differenza perché ci sono molti… molti esempi e molte regole grammaticali. Quindi non vi preoccupate, sono sicura che ascoltando più volte il video capirete bene questa differenza, ma come sempre la grammatica è la grammatica quindi… non è sempre facile da capire. 

Ragazzi, quindi facciamo altri due esempi con il pronome relativo cui, per capire meglio e… e per farvi anche vedere che in questo caso la preposizione non può essere cancellata. Non possiamo usare il cui da solo, la frase suona male, non è corretta, ok? Quindi vediamo altri due esempi per capire questa regoletta.

  • Alessia è la persona a cui penso sempre. 

Io, il soggetto, penso a chi? A questa persona. Non possiamo eliminare a e usiamo il cui. Altro esempio.

  • La città in cui vive Marta è Torino.

Anche qua non possiamo eliminare in. «Marta vive in quella città». 

Quindi facciamo un piccolo riassunto di quello che abbiamo detto fino ad adesso. La differenza principale tra CUI e Che è che è che sostituiscono cose differenti. Il CHE sostituisce il sostantivo e un oggetto e il CUI sostituisce un indiretto. 

Eccoci qua ragazzi, come vedete io sono in fuga. Quando dico a Giu: «Parti con la grammatica» – io sono in fuga. – Scappa, scappa. Faccio puff, sparisco. Non è una cosa che voglio fare, mi raccomando, ci tenevo a specificarlo. Non è che ho paura di Giulia – quando inizia a parlare di queste cose. – Un po’ dai, un po’. Però un po’, un po’ infatti ho visto che Giulia da lontano mi giudicava e diceva «Quello là è proprio uno impaurito». Un fifone, parola nuova: fifone. Fifone: parola nuova. Fifone è uno che ha fifa, quindi che ha paura, no? – Fifa, no? – Se la fa sotto. Se la fa sotto, è un fifone. «Ma che fifone che sei», no? – Bella parola questa. – Fifone. E c’era anche un cartone di Cartoon Network che si chiamava «Leone il cane fifone». Ah sì, certo, giusto, giusto. Se non sbaglio era Leone, no? Leone? Forse. – Non mi ricordo se era… – Ma ho in mente qual è il cartone. Però era «Leone il cane fifone» se non sbaglio ed era un cane che aveva paura di tutto. E insomma, ecco… ci tenevo a specificare che non è il mio caso riguardo a questa cosa. Ma ragazzi… come dicevamo all’inizio, il concetto qual è? Ascoltate questi video più volte come sempre, già ascoltando l’italiano comunque questo vi aiuta nella comprensione, a imparare nuovi vocaboli, eccetera e ovviamente le spiegazioni di Giulia vi aiuteranno anche a capire alcune cose legate alla lingua e mi è piaciuta molto una cosa che ha detto un’insegnante di Italiano Per La Vita che si chiama Iraida, che: «La grammatica non ti aiuta a diciamo… parlare…» cioè, «non è necessaria per comunicare, ma ti aiuta a parlare meglio». – Quindi questa cosa è molto vera...

– Esatto. e soprattutto a scrivere meglio. Quindi… può essere molto utile avere queste conoscenze quando state scrivendo anche un messaggio e vi viene un dubbio e sicuramente sono cose che aiutano nel miglioramento.

Detto ciò, vi ricordo del quiz che trovate in descrizione per testare le conoscenze di oggi come sempre e mi raccomando fatelo senza stress. – Ringrazio Giulia per le spiegazioni. – Grazie a te di nuovo… per essere scappato. Sì eh, diciamo che ti sono stato di compagnia, no? Sì, sì. sì, assolutamente. L’importante nella vita è la presenza. – Sì. – Cioè, mentre Giu stava spiegando io ero qui a sostenerla. – Ero dietro alla telecamera così: – A tifare per me. – «Vai Giu, vai Giu, a cui, e che… – Come le cheerleader. – a cui…» «Cui, che, cui, che…» Ero lì dietro così a tifarla e lei mi ha detto: «Sì Albi, ce la faccio, vai, vai, vai, sono concentrata». Quindi l’importante è quello. Noi ci vediamo in un prossimo video – e niente, un abbraccione. – Alla prossima. – Alla prossima. – Ok, ciao. Ciao, ciao.